Relè: Elettromeccanici o statici

Immagine news nr.3Ai primi relè elettromeccanici, si sono successivamente affiancati componenti basati sulla tecnologia elettronica. Vediamo i principali vantaggi e svantaggi delle due tecnologie.
I vantaggi principali dei relè elettromeccanici sono un ottimo isolamento galvanico (che può essere superiore a 20 G ), una dissipazione contenuta, una buona tenuta dei contatti nei casi di sovraccarico di breve durata e un’eccellente rigidità dielettrica, che può arrivare a 4.000 V c.a.. Persino la relativa lentezza dei relè elettromagnetici rispetto ai modelli statici ha spesso effetti positivi, permettendo di salvaguardare questi dispositivi contro i guasti prodotti da microinterruzioni di corrente e impulsi parassiti, che sono invece dannosi per i relè statici. Inoltre, la frequenza di commutazione è elevata, non si hanno rimbalzi e la vita utile è praticamente illimitata.
Nella maggior parte dei casi, i relè statici presentano un circuito di entrata, uno stadio di accoppiamento e un circuito di potenza. Quest’ultimo comprende un’uscita basata su triac o tiristori; l’accoppiamento si realizza, a seconda dei casi, attraverso un trasformatore, un relè reed o un fotoaccoppiatore.
Come sempre, tuttavia, esiste l’altra faccia della medaglia. Rispetto a quelli elettromagnetici, i relè statici presentano una caduta di tensione costante ai capi del circuito di uscita attorno a 1,5 V, cosa che comporta una un’alta dissipazione (circa 15 W per 10 A). Ciò richiede l’adozione di radiatori spesso ingombranti e, talvolta, impone una ventilazione forzata. D’altra parte, i relè elettromagnetici presentano una caduta di tensione di soli 0,1 V per 10 A e una potenza nella maggior parte dei casi trascurabile.
Alcuni modelli integrano direttamente nel relè un circuito di protezione – generalmente una rete RC – per prevenire le variazioni improvvise di tensione o di corrente. Altri prevedono l’aggiunta di un fusibile ultrarapido, ad alto potere di interruzione.  
Per le caratteristiche descritte, i relè elettromagnetici vengono tradizionalmente adottati in tutti i casi in cui siano prevedibili episodi di sovratensione o corto circuito. I tipici campi di applicazione sono quelli delle apparecchiature di segnalazione e regolazione e i timer.
Dal canto loro, i relè statici, soprattutto da quando è possibile integrare dispositivi di protezione con il relè, sono utilizzati per automatismi a cadenze elevate. In qualche caso, si è assistito alla nascita di relè statici le cui caratteristiche tecniche li collocano, per quanto riguarda i campi di applicazione, nei settori tradizionalmente coperti dai tipi elettromagnetici (regolazione degli impianti di riscaldamento e comando macchine).

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